C’è musica in Ulisse
L’Ulisse di James Joyce compie cent’anni (1922), però non li dimostra. E che non li dimostri lo testimoniano la curiosità e la sconcerto che ancora oggi suscita l’opera monumentale del geniale dublinese. Ma lo testimoniano anche le centinaia di persone che, il 16 giugno di ogni anno, si riuniscono a Dublino per rendere omaggio all’Ulisse nel Bloom’s Day.
La Musica sperimentale
I motivi per cui, nel corso della storia, l’uomo ha creato e usato musica, sono i più disparati, e ancora oggi le ragioni che lo spingono a farlo sono molte.
Negli ultimi secoli si è stabilizzata una modalità di prassi compositivo-esecutiva chiara e funzionale, che ha dato e dà alla società (anche) inestimabili capolavori.
Tuttavia, una parte di musicisti, da un centinaio di anni, si sta dedicando alla musica intuitiva, improvvisata, insomma a quel genere comunemente chiamato “sperimentale”.
Le strade della Musica
Ne “Le strade della musica” considereremo, da una parte, la concretezza fisica dei luoghi chiusi o aperti in cui la musica prende corpo sonoro e i condizionamenti che tali luoghi fatalmente le impongono a danno o ad esaltazione del suo fugace apparire; dall’altra parleremo degli inferni da cui essa fugge, dei purgatori in cui accetta di scendere a compromessi e dei paradisi verso cui tende nell’ansia ideale di essere qualcosa di più di un puro trastullo per l’orecchio.