Luoghi Tradizioni Prospettive
Le strade della musica, il titolo che abbiamo scelto per la nostra rassegna di incontri di quest’autunno, va inteso tanto in senso letterale quanto in senso metaforico. Sono infatti due i nodi significativi su cui intendiamo soffermarci, nel tentativo di entrare in relazione viva con i pensieri, le emozioni e i desideri di conoscenza e di riflessione di chi vorrà partecipare ai nostri appuntamenti. Da una parte considereremo la concretezza fisica dei luoghi chiusi o aperti in cui la musica prende corpo sonoro e i condizionamenti che tali luoghi fatalmente le impongono a danno o ad esaltazione del suo fugace apparire; dall’altra parleremo degli inferni da cui essa fugge, dei purgatori in cui accetta di scendere a compromessi e dei paradisi verso cui tende nell’ansia ideale di essere qualcosa di più di un puro trastullo per l’orecchio.
Arte inafferrabile per eccellenza, la musica, in forza della sua più intima natura situata in perfetto equilibrio fra le dimensioni dell’Angelico e del Diabolico, del Trascendente e dell’Immanente, in virtù del suo innato legame di sangue con il misterioso e inarrestabile vettore del Tempo, parrebbe del tutto estranea alle miserie umane del “dove”, parrebbe non toccata dalle angustie del doversi adattare al carattere spesso inospitale degli angoli di mondo in cui ci è dato farci recettori del nostro destino: chi crogiolandosi ben pasciuto nel proprio egoismo, chi cavandosela alla bell’e meglio e tirando a campare, chi ammazzandosi di fatica per un minimo di benessere, chi arrancando nell’indigenza o magari non aspettando altro che una liberatoria uscita di scena.
Il “dove” della musica offre di tutto: le star del rap o del belcanto operistico con le loro moltitudini di fans e i loro incassi favolosi, la noia dell’orchestrale che, dopo anni di conservatorio, trascorre ore nel “golfo mistico” in attesa di un autoritario invito, quello di un divo della bacchetta che esige fraseggi di proprio gusto all’interno di sinfonie di cui egli, il subordinato col suo basso tuba, ben poco sa, l’entusiasmo del bandista dilettante e del corista amatoriale che scoprono il piacere del “far musica assieme” e si fanno fecondare dall’incanto delle magie sonore di una seducente progressione armonica, di un crescendo, di un ritmo conturbante; e, infine, gli aggiustamenti melodici di un ever green classico, etnico o canzonettistico riprodotto a orecchio dal violinista questuante venuto-dio-solo-sa-da-dove impegnato a passare da un convoglio di metropolitana all’altro per rimediare una cena in un fast food.
Insomma, neppure all’Arte dei Suoni, il più ineffabile ed arcano dei codici della comunicazione umana, sarà mai concesso il privilegio di potersi porre a distanza di sicurezza dal duro “mestiere di vivere”, né più né meno di quanto accade a tutto ciò che l’uomo crea e utilizza per gli scopi più disparati, nobili o ignobili che siano. Non è forse vero, del resto, che un languido motivetto eseguito all’aria aperta potrebbe corrispondere al volto sonoro di una certa situazione così come all’espressione del suo esatto contrario? “Languido motivetto” potrebbe essere la piacevole melodia di una serenata offerta ad una bella fanciulla affacciata alla finestra, ma potrebbe anche essere l’allucinata sostanza musicale del sadico atto di ubbidienza estorto sotto minaccia di morte ad un gruppo di ex filarmonici comandati di accompagnare verso le camere a gas altri sventurati come loro rinchiusi in un campo di sterminio. A fare la differenza fra l’uno e l’altro “languido motivetto” non sarebbe che il contesto dell’una e dell’altra performance, lo spazio fisico del loro diffondersi sotto un cielo ora vibrante di gioiosa speranza, ora attanagliato e opacizzato dalla disperazione.
La Galleria fotografica
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Gli appuntamenti del festival
venerdì, 4 Ottobre 2019 – ore 18.30
Biblioteca “P. L. Cadioli” – Sala degli Affreschi
Via Dante, 6 – Sesto San Giovanni
Dove va la Musica
rigorosamente senza punto interrogativo
Conferenza introduttiva con Danilo Faravelli
Ingresso libero
Considerata la rapidità con cui evolvono i mezzi che consentono di diffonderla e con cui mutano i rapporti che intercorrono fra chi la produce e chi ne fruisce, sarebbe insensato chiedersi dove vada la musica cercando di prefigurarsi la direzione che prenderà tra i vari sistemi di comunicazione su cui si fonda la vita sociale. Per questo la nostra conversazione prende il programmatico impegno di non consegnarsi a un titolo in forma interrogativa. Quello che ci premerà approfondire insieme al nostro pubblico riguarderà tutt’altro: il presente e il passato, non un futuro ipotetico. Cercheremo di capire in che misura la musica sia andata definendosi nei secoli come “arte dei suoni” condivisa e cerchi oggi per sé nuove identità condivisibili nel suo incessante oscillare tra due priorità spesso tra loro inconciliabili: da una parte il diritto di chi la crea a modellarla a immagine e somiglianza del proprio io, dall’altra il diritto di chi l’ascolta a goderne come di un’astratta forma di bellezza adattabile alle proprie individuali aspettative di mente e di cuore.
Danilo Faravelli, nato a Monza nel 1953, opera attivamente sui fronti dell’educazione, della divulgazione e della ricerca musicale.
Affianca da anni l’attività di docente nella scuola secondaria inferiore a quella di conferenziere, organizzando e tenendo personalmente cicli di incontri di Cultura dell’Ascolto su temi concordati con circoli e associazioni di appassionati musicofili oppure correlati alla programmazione delle stagioni concertistiche e operistiche soprattutto di Milano. Suoi contributi scientifici sono stati commissionati e presentati in occasione di convegni internazionali realizzati dall’Associazione “Mozart Italia” di Rovereto (TN). Recentemente, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda lo ha invitato a prendere la parola sul tema “L’italiano: lingua abitata e prediletta dalla musica” a beneficio di un uditorio di professori e studenti della storica Università di Tubinga.
Ha al proprio attivo numerose pubblicazioni di contenuto storico-musicale e musicologico (opere in volume, saggi su riviste di settore, articoli su periodici, booklets di CD…).
Dopo aver fatto parte per anni del Comitato Scientifico del Festival Internazionale “Wolfgang Amadeus Mozart a Rovereto” (Rovereto, TN), è musicologo di riferimento dell’Associazione Musicale “Kreisleriana” di Milano e del Festival “Estate Musicale di Piedicavallo” (Piedicavallo, BI) nonché stretto collaboratore, in ambito storico-critico, della GOG di Genova (“Giovine Orchestra Genovese”).
In aggiunta a quanto fin qui sintetizzato, è ideatore di progetti drammaturgici concepiti come rivisitazioni teatrali di fatti, figure e situazioni particolari della Storia della Musica. Per le messe in scena che da tali progetti sono sortite, si è valso della preziosa collaborazione di artisti di comprovato talento quali il regista Claudio Orlandini e gli attori Giulio Brogi, Nicola Olivieri, Milvia Marigliano e Francesca Corso.
venerdì, 4 Ottobre 2019 – ore 21.00
Biblioteca “P. L. Cadioli” – Sala degli Affreschi
Via Dante, 6 – Sesto San Giovanni
Miniature Musicali
grandi musiche ridotte con eleganza ai minimi termini
con il Trio Schau (Pier Filippo Barbano, flauto traverso; Edoardo Lega, clarinetto e clarinetto basso; Mattia Faes, chitarra)
Ingresso : Intero €7 – Ridotto €5 (under 26, over 65, +TECA)
Flauto, clarinetto, chitarra, uniti sotto un’unica formazione cameristica. Un po’ inusuale, vero, ma se ci pensiamo bene, possiamo intravedere dei punti di forza: l’insieme di questi tre strumenti crea ed esalta uno speciale connubio timbrico che, all’interno di registri differenti, convive in perfetta sintonia.
Questo aspetto è fondamentale nella ricerca di un repertorio che, fatti due conti sulla carta, ha ben poco da offrire. Pochi, direi pochissimi, compositori dall’Ottocento in poi hanno messo nero su bianco partiture musicali che dessero vita a un ensemble di questo tipo. Così ci siamo messi alla ricerca di brani tra i più svariati generi musicali che potessero valorizzare il nostro insieme. La sfida più grande è arrivata quando hanno iniziato ad echeggiare tra di noi quelle quattro note “preistoricamente eterne” del corno che danno vita al tema principale delle musiche di Jurassic Park. Da allora niente ci è sembrato impossibile…anzi a dire il vero qualcosa si, ma se la vostra curiosità è tanta, venite a scoprire insieme a noi quali pagine della storia della musica vi abbiamo riservato per discutere del tema “Miniature Musicali: grandi musiche ridotte, con eleganza, ai minimi termini”.
Il Trio Schau, composto da Pier Filippo Barbano al flauto, Edoardo Lega al clarinetto e clarinetto basso e Tommaso Lega alla chitarra, esordisce su Radio Popolare in occasione di una serata dedicata al bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi.
Il trio si distingue per la particolarità della formazione, proponendo un repertorio che spazia tra i diversi generi musicali: dalle Sonate di Bach, per flauto e basso continuo, ai tanghi di Piazzolla, dai Preludi per pianoforte di Debussy alle musiche da film di Rachel Portman e Nicola Piovani.
Ha tenuto concerti presso riconosciute istituzioni milanesi (Palazzo Cusani, la Scuola Militare Teuliè, la Fondazione Riccardo Catella, Villa Finzi, l’Università Popolare), al Teatro Blu di Milano, alla chiesa di Sant’Antonio in Moncalvo (AT), a Stampa in Svizzera, all’auditorium di Merate (LC) per la rassegna “Merate Musica” e alla Villa Visconti d’Aragona di Sesto San Giovanni (MI) per le manifestazioni “A Qualcuno piace Sesto”, “Les Sarabandistes” e la 5° Edizione del premio “La Torretta”, alla “XVI Settimana Chitarristica Italiana” presso la città di Martinengo (BG), a Palazzo Soragna e alla Casa della Musica di Parma. Ha ottenuto premi e riconoscimenti partecipando a vari concorsi nazionali ed internazionali: Premio del pubblico alla 2° edizione della “Selezione internazionale giovani concertisti di chitarra classica formazioni cameristiche” di Domodossola, 1° Premio al “39° Concorso nazionale di chitarra” di Vicoforte, 1° Premio al corso di perfezionamento musicale “Musica e natura” di Vicosoprano, 1° Premio al “Concorso chitarristico internazionale omaggio a Niccolò Paganini” di Parma, 1° Premio al “3° Concorso musicale nazionale chitarra e musica da camera” di Cassano Magnago, 1° Premio al “6° Concorso chitarristico internazionale città di Favria”, 1° Premio alla seconda edizione del concorso “Valle dei Laghi International Guitar Competition & Festival” di Calavino.
Nel Maggio del 2016 pubblica il suo primo cd dal titolo “Movie Soundtrack”, un viaggio musicale attraverso alcune fra le più celebri colonne sonore, con le musiche di Rachel Portman, Hans Zimmer, John Williams, Astor Piazzola, J. S. Bach, Carlos Gardel e Nicola Piovani
sabato, 5 Ottobre 2019
In giro per la città
"Singin' in the Rain"
performance di musica da strada
con artisti di strada
Diversamente da quanto accade nei rapporti che intratteniamo con tutte le altre forme d’arte, che siamo noi a decidere se fare o non fare oggetto della nostra attenzione, la musica è qualcosa che, oltre ad entrare a far parte della nostra vita sulla base di consapevoli scelte di curiosità, di gusto, di passione, quando non addirittura di fanatismo, conosce da sempre il privilegio di poterci raggiungere indipendentemente dalla nostra volontà di avere a che fare col suo potere seduttivo. Può accadere in un grande magazzino, nel quale ci aggiriamo per scopi che nulla hanno a che fare con la sollecitazione acustica più meno gradita da cui ci scopriamo inseguiti; può accadere per strada o in metropolitana, quando ci imbattiamo in un vagabondo malinconicamente impegnato a entrare in simbiosi con una fisarmonica rappezzata. Nella musica, insomma, per dirla col grande filosofo Immanuel Kant, “c’è qualcosa di inurbano, come nel profumo di cui si inondano certe signore”. Volenti o nolenti, i nostri sensi si trovano chiamati a un esercizio delle proprie facoltà del tutto imprevisto.
sabato, 5 Ottobre 2019 – ore 16.00
Biblioteca dei Ragazzi
Piazza Oldrini, 120 – Sesto San Giovanni
Musica tra "Dentro" e "Fuori"
“Siam tutt’orecchi! O forse no?”
Giochi d’ascolto per giovani pensatori
Davvero la musica – per dirla con Kant – “non offre niente alla riflessione”?
Pomeriggio con Costanza Faravelli (animatrice critica) e Giuseppe Russo Rossi (violista)
Ingresso libero con prenotazione
Ragione ed emozioni possono andare d’accordo o sono l’una l’opposto delle altre? Quando siamo travolti dalle emozioni siamo ancora in grado di pensare o siamo costretti ad alzare bandiera bianca di fronte all’impossibilità di riflettere? Ma, soprattutto, siamo sicuri di sapere esattamente che cosa voglia dire provare un’emozione e che cosa significhi pensare?
La musica può aiutarci a rispondere a queste domande, perché è il regno in cui pensiero ed emozioni si incontrano. Lo verificheremo lasciandoci guidare dall’ascolto di alcuni brani musicali eseguiti dal vivo e grazie a divertenti e “serissimi” esperimenti.
Costanza Faravelli si è diplomata al Liceo Classico Carducci di Milano e nell’a.a. 2014/2015 ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Filosofiche presso l’Università Statale di Milano.
Dal luglio 2015 al giugno 2016 ha svolto il Servizio Civile presso l’ente educativo “GiocheriaLaboratori” di Sesto San Giovanni.
La passione per l’infanzia e, più in generale, per il valore dell’educazione l’ha portata negli ultimi due anni ad approfondire il modulo Philosophy for Children, frequentando corsi di formazione in Italia e all’estero e svolgendo laboratori in alcune classi di scuola primaria.
Dal 2010 ad oggi ha svolto il ruolo di lettrice e animatrice teatrale in diversi spettacoli di carattere didattico/musicale per bambini e ragazzi. In particolare, collabora da tempo con la Filarmonica Paganelli di Cinisello Balsamo, con la quale ha realizzato “Musica e Parole per non dimenticare” e “Il Silenzio non è d’oro, ma neppure nero nero” per la rassegna Crescendo in Musica de LaVerdi di Milano.
Dal novembre 2016 è volontaria per il progetto BookSound, i libri alzano la voce ideato dalla casa editrice Marcos y Marcos e volto a promuovere nelle scuole di vario ordine e grado laboratori di lettura ad alta voce.
Giuseppe Russo Rossi Nato a Bari nel 1983, si è diplomato all’età di diciassette anni in violino e in viola col massimo dei voti, lode e menzione d’onore sotto la guida di Scarpati e Lomartire presso il Conservatorio Piccinni di Bari, ed in musica d’insieme col massimo dei voti e la lode presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma sotto la guida Rocco Filippini, ricevendo la borsa di studio riservata ai migliori diplomati dell’Accademia e vincendo il Premio Sinopoli patrocinato dalla Presidenza della Repubblica. In tale occasione ha ricevuto il premio dal Presidente della Repubblica; in commissione figuravano Perticaroli, Pappano, Balash e Cagli. Ha frequentato la facoltà di Lettere moderne e ha tenuto lezioni in qualità di docente per la Cattedra di Letteratura Latina sul parallelismo tra Miles Gloriosus di Plauto e Il ratto dal serraglio di Mozart. Frequenta le Accademie di Portogruaro e Fiesole (Vernikov e Vinnitski per il violino, Mendelssohn per la viola), la “Perosi” di Biella, la Scuola Musicale di Milano (Braconi), la Chigiana di Siena, la “Walter Stauffer” di Cremona (Giuranna, Bashmet), l’Accademia Internazionale “Trio di Trieste” (De Rosa, Zanettovich e Bronzi), l’Accademia Internazionale di Imola (Masi, Altenberg Trio e Trio Caikovsky) e il Conservatorio russo “Sergej Rachmaninoff” di Parigi. Ha vinto numerosi concorsi internazionali tra i quali: Vittorio Veneto, Premio Nazionale delle Arti (in giuria Uto Ughi: “Per la raffinatezza, bellezza di suono e musicalità”), Società Umanitaria di Milano, Castrocaro Classica – Migliori Diplomati d’Italia, Concorso EUYO (Orchestra Comunità Europea) come unico violista italiano, Premio “Franco Gulli” per “la maturità interpretativa,il fascino strumentale, il talento comunicativo”, Premio “Geminiani” di Verona, Diploma di “Distinguished Artist” all’International Ibla Grand Prize e Concorso di Palmi. Collabora con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e recentemente ha debuttato come solista con l’ORT sotto la direzione di Gabriele Ferro eseguendo la Sinfonia Concertante di Mozart affiancato dal violino di Marco Rizzi, ha tenuto un importante recital trasmesso in diretta Rai Radio 3 Suite ed ha preso parte in concerti di musica da camera con celebri artisti quali Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Antonio Meneses, Laura De Fusco, Mariana Sirbu, il Quartetto di Cremona e le prime parti dei Berliner Philarmoniker. Ha, inoltre, eseguito la Sinfonia Concertante di Mozart al fianco di Salvatore Accardo con l’Orchestra di Padova e del Veneto, il Concerto per viola e orchestra “Der Schwanendreher” di Paul Hindemith con l’Orchestra Filarmonica di Roma e recital trasmessi in diretta per la Radio Nazionale di Praga e la Radio Nazionale Irlandese. È membro del quartetto d’archi Mirus.
sabato, 5 Ottobre 2019 – 20.45
Auditorium Civica Scuola di Musica “G. Donizetti”
Piazza Oldrini, 120 – Sesto S. Giovanni
Hausmusik
Quattro pareti per due musiciste = otto compositori
Serata di Lieder con Francesca Mercuriali (soprano) ed Erika Ripamonti (pianista)
Ingresso : Intero €7 – Ridotto €5 (under 26, over 65, +TECA)
A partire dalla metà del XVIII secolo, il pianoforte cominciò a diffondersi e ad affermarsi come principale strumento di supporto alla composizione, nonché come ideale sostituto per l’ambiente domestico delle più ingombranti formazioni orchestrali, destinate a saloni e teatri; da allora non vi è compositore che non si sia cimentato nella creazione di brani per voce e pianoforte.
Il lied è una composizione musicale vocale in lingua tedesca con accompagnamento pianistico. Essendone l’esecuzione affidata a due soli interpreti, questo genere ottimamente incarna il concetto di “hausmusik”, cioè di musica composta e rappresentata tra le quattro pareti di una stanza.
Per un compositore germanico il lied rappresentava l’equivalente della poesia per un letterato: il modo più immediato per esprimere se stesso e la profondità delle proprie emozioni. Dare vita con le note ai versi di una poesia, poi, rendeva il brano doppiamente comprensibile all’uditore: il significato delle parole è enfatizzato dalla musica, che si muove come un’entità viva nel dialogo della voce umana con lo strumento.
Nel corso della serata ci avventureremo tra le creazioni liederistiche dei più celebri compositori tedeschi, che hanno contribuito con le loro idee a rendere immortale questo genere musicale.
Prenderemo le mosse dal classicismo di Mozart e di Beethoven, per poi approdare ai grandi nomi dello stile romantico, Schubert e Schumann, che fecero di questa forma musicale la prediletta nel corpus delle loro opere. Dopo aver sondato la sperimentazione di armonie dolcemente inconsuete in Strauss, un focus inedito sarà indirizzato all’opera di Mahler, le cui composizioni per voce e pianoforte servirono da fucina di idee per le sue vivide, bellissime Sinfonie. Infine, la totale rivoluzionarietà di Berg riuscirà ad esprimere i moti dell’animo pur riscrivendo completamente le consuetudini formali di melodia e armonia.
Francesca Mercuriali nasce nel 1992 ad Angera sul lago Maggiore. Avviata allo studio del canto fin da giovanissima, ha fatto parte del coro delle Voci bianche del teatro alla Scala di Milano per 10 anni. In seguito ha trascorso 3 anni nel coro dell’Accademia della stessa fondazione. Nel corso di quegli anni ha partecipato a numerose produzioni delle stagioni operistiche anche rivestendo ruoli di solista. Nell’anno 2017 ha debuttato come Susanna nell’Opera “Le Nozze di Figaro”, messa in scena al Teatro della Società di Lecco nell’ambito di un’opera studio promossa dal civico istituto di musica Zelioli. Dopo aver concluso il percorso universitario nell’a mbito d ella comunicazi on e informatic a, ha conseguito il diploma accademico di primo livello di Canto lirico al conservatorio Cantelli di Novara. Attualmente sta proseguendo gli studi presso il Conservatorio Cherubini di Firenze.
Erika Ripamonti nasce a Milano nel 1986, inizia gli studi musicali in tenera età presso la Civica Scuola “G. Donizetti” di Sesto San Giovanni con i Prof. Spada e Bodini Mazza, diplomandosi a pieni voti in Pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica “G. Cantelli” di Novara sotto la guida della Prof.ssa Paola Sammaritano, con cui prosegue in seguito il perfezionamento. Agli studi musicali affianca quelli classici e giuridici. Presente già dall’età scolare nell’ambito di diverse esperienze musicali (selezionata per il progetto “G. d’Arezzo – il linguaggio musicale, nonché per le “Serate Musicali” di Cinisello Balsamo), partecipa con successo a 3 edizioni del Concorso Nazionale per strumentisti “Città di Sesto San Giovanni”. Segue un’intensa attività concertistica che la porta ad esibirsi come solista, ma anche con formazioni cameristiche ed orchestrali in numerose piazze e teatri italiani ed europei (Milano, Monza, Torino, Cuneo, Como, Varese, Brescia, Rovereto, Balerna, Barcellona, Varsavia, Amsterdam, L’Aia) per diverse ed importanti società musicali (laVerdi, I Giovedì Musicali, Lions Club, Rotary, I Martedí di Giuliana ed altre). Collabora stabilmente con alcune realtà musicali presenti sul territorio, tra cui il Corpo Musicale Arsago Seprio (VA), il Corpo Musicale “Pierluigi da Palestrina” (MB), la Corale Lirica “A. Ponchielli” di Sesto San Giovanni e, già dal 2001, la “Filarmonica Paganelli” di Cinisello Balsamo. Accompagna ensemble strumentali e vocali e conduce felici esperienze di teatro-musica. All’attività di concertista dal 2003 affianca quella didattica. Attualmente è docente di Pianoforte principale presso la Civica Scuola di Musica “G. Donizetti” di Sesto San Giovanni e presso la Civica Scuola di Musica “F. de Andrè” di Bresso; insegna Pianoforte e Teoria presso la scuola di musica “Paganelli” di Cinisello Balsamo; dal 2009 coordina il progetto “Musica Insieme” presso la Scuola Media Statale “G. Forlanini” di Sesto San Giovanni. Nel 2015 è tra i fondatori dell’associazione culturale PalinSesto, di cui è oggi presidente.
domenica, 6 Ottobre 2019 – 11.00
Sala soci BCC – Viale Gramsci, 194 – Sesto S. Giovanni
Buzz of Bars in Bar
“Libar ne’ lieti calici” giova o nuoce alla musica?
Happening alcolico-musicale con Marco Facchini (pianista), Davide Tosetto (lettore) e Danilo Faravelli (relatore e barman)
Ingresso : Intero €7 – Ridotto €5 (under 26, over 65, +TECA)
Che lo stato di ubriachezza sia tradizionalmente associato all’indebolimento di certe inibizioni e porti perciò molte persone, che da sobrie si guarderebbero bene dal farlo, a cantare a voce spiegata è un dato di realtà inoppugnabile. Un po’ diverso è l’effetto che l’ebbrezza tende a produrre quando il suo tradursi in musica deve passare attraverso l’impiego di uno strumento, la cui tecnica d’uso comporta di norma un controllo più puntuale dello sforzo posto in atto dall’esecutore. Ad accomunare i due casi rimarrebbe comunque la misteriosa e affascinante consanguineità che lega il linguaggio musicale alla dimensione dell’irrazionale. Il nostro happening, tuttavia, non porterà in scena cantanti usi ad alzare il gomito o pianisti in acuta crisi etilica. Altro è il suo intento: cercare di comporre un quadro storico sintetico ma abbastanza completo di figure ed opere che si accontentarono di restare nell’ombra in situazioni dominate da slanci edonistici puntati verso obiettivi ben diversi dal perseguimento del piacere uditivo.
Davide Jacopo Tosetto si diploma attore presso la scuola Internazionale di Teatro Arsenale di Milano nel 2009. La sua formazione incentrata sul metodo Lecoq lo porta ad approfondire le dinamiche del corpo e l’Interazione diretta ed indiretta con l’ambiente che lo circonda. L’incontro con PalinSesto avviene come nelle migliori storie, per caso, quando dopo molti anni allievo e professore s’incontrano per strada scoprendo di avere in comune molto più di quello pensassero.
Marco Facchini, nato nel 1985, comincia lo studio del pianoforte sotto la guida della prof.ssa C.Evangelio, inizialmente presso la Civica Scuola di Musica di Cinisello Balsamo e poi privatamente. Nel 2007 consegue il diploma in pianoforte presso il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia.
Non è musicista di professione (anche se gli piacerebbe un sacco esserlo). Ama piuttosto definirsi un “lettore di musica”. Si diletta a pescare pagine insolite del repertorio e ad esplorare sentieri poco battuti, oscillando dal Barocco al ‘900 con qualche sosta intermedia.
È vivamente interessato alla musica da camera, che vorrebbe peraltro approfondire maggiormente. Ha collaborato con varie classi della Civica Scuola di Musica di Sesto San Giovanni (strumento, canto lirico, musica d’insieme). Prolungata nel tempo risulta anche la collaborazione con la Corale lirica G.Verdi e il Sesto Sound Gospel. Frequenta, come tastierista di una band, il mondo del rock (considerandolo, tra le altre cose, un eccellente antidoto contro lo stress e lo snervante pendolarismo quotidiano).
Nel 2008 ha conseguito la Laurea Magistrale in Fisica presso l’Università Statale di Milano, con lode. Manco a dirlo, nella vita non fa il fisico.
Danilo Faravelli, nato a Monza nel 1953, opera attivamente sui fronti dell’educazione, della divulgazione e della ricerca musicale.
Affianca da anni l’attività di docente nella scuola secondaria inferiore a quella di conferenziere, organizzando e tenendo personalmente cicli di incontri di Cultura dell’Ascolto su temi concordati con circoli e associazioni di appassionati musicofili oppure correlati alla programmazione delle stagioni concertistiche e operistiche soprattutto di Milano. Suoi contributi scientifici sono stati commissionati e presentati in occasione di convegni internazionali realizzati dall’Associazione “Mozart Italia” di Rovereto (TN). Recentemente, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda lo ha invitato a prendere la parola sul tema “L’italiano: lingua abitata e prediletta dalla musica” a beneficio di un uditorio di professori e studenti della storica Università di Tubinga.
Ha al proprio attivo numerose pubblicazioni di contenuto storico-musicale e musicologico (opere in volume, saggi su riviste di settore, articoli su periodici, booklets di CD…).
Dopo aver fatto parte per anni del Comitato Scientifico del Festival Internazionale “Wolfgang Amadeus Mozart a Rovereto” (Rovereto, TN), è musicologo di riferimento dell’Associazione Musicale “Kreisleriana” di Milano e del Festival “Estate Musicale di Piedicavallo” (Piedicavallo, BI) nonché stretto collaboratore, in ambito storico-critico, della GOG di Genova (“Giovine Orchestra Genovese”).
In aggiunta a quanto fin qui sintetizzato, è ideatore di progetti drammaturgici concepiti come rivisitazioni teatrali di fatti, figure e situazioni particolari della Storia della Musica. Per le messe in scena che da tali progetti sono sortite, si è valso della preziosa collaborazione di artisti di comprovato talento quali il regista Claudio Orlandini e gli attori Giulio Brogi, Nicola Olivieri, Milvia Marigliano e Francesca Corso.
domenica, 6 Ottobre 2019 – ore 16.00
Via M. San Michele, angolo Via Monfalcone – Sesto S. Giovanni
Gedeone Sudicione col Trombone
Fiaba ecologico musicale per piccoli intraprendenti con Omar Al Deek (attore e pianista) e Fedele Stucchi (trombonista)
Ingresso Libero
Un suonatore di trombone, Gedeone, si aggira in un mondo in cui l‘inquinamento e il disinteresse delle persone per la salvaguardia dell’ambiente hanno ormai raggiunto livelli di estrema gravità. Gedeone sembra non avvedersi di tutto il degrado che lo circonda, tanto è preso dal piacere di suonare il suo strumento; anzi, ha la mente a tal punto assorbita dalla passione per la musica, da non accorgersi nemmeno del contributo che involontariamente dà, in prima persona, nel rendere sporco e inospitale il mondo, che è poi il grande spazio in cui tutti viviamo.
Provvederà Giambattista, un simpatico “ecoista” (che cosa sia un ecoista si capirà durante lo svolgimento della vicenda), a fargli capire che sulla terra siamo tantissimi e ognuno ha la sua piccola responsabilità nel far sì che il mondo non soccomba sotto il peso di rifiuti tossici, sostanze velenose, gas mortali e montagne di spazzatura. Ma il bello è che gli farà intendere tutto questo servendosi nientemeno che della sua adorata musica… e con il contributo dei giovanissimi spettatori che assisteranno alla rappresentazione della fiaba.
Omar Al Deek, nato a Milano nel 1996, comincia gli studi musicali a 14 anni con i maestri I. Oliva (flautista e sassofonista) con cui studia teoria e solfeggio e P. Venezia (pianista e compositore) con cui studia pianoforte. Tre anni dopo viene accettato al Conservatorio G. Verdi nella classe del Maestro Marina De Cesare.
In questo periodo studia inoltre con i maestri B. Campodonico ed E. Cazzaniga.
Sempre durante questo periodo suona e si esibisce sotto la direzione -tra gli altri- del Maestro Stefano Miceli, (pianista e direttore d’orchestra affermatosi a livello internazionale) con l’orchestra giovanile milanese ICM.
Nel 2016 è chiamato a suonare per una produzione teatrale della compagnia Gli Alchimisti, nell’ambito di un progetto in collaborazione con il liceo Erasmo da Rotterdam
Nel 2017 è chiamato ad incidere alcune basi per una produzione teatrale Sestese.
In seguito ad una interruzione di 3 anni del percorso di studio, riprende a studiare nell’ottobre del 2018 con il Maestro Angelo Lunghi (pianista, organista, compositore e didatta) che lo segue in un percorso di approfondimento tecnico e di repertorio, riprendendo l’attività concertistica.
Oltre al percorso musicale affronta parallelamente studi teatrali.
Si avvicina al teatro con il giovane regista L. M. Travaglia con cui partecipa a tre spettacoli di teatro musicale fra il 2013 e il 2015. Nel 2016 inizia a studiare con il Maestro Mirko Lanfredini con cui approfondisce principalmente il percorso di recitazione e dizione. Fra il 2017 e il 2019 prende parte a nove spettacoli, di cui uno in veste di regista. Nel 2017 frequenta il corso di biomeccanica teatrale del Maestro C. M. Paternò, allievo del Maestro Bogdanov, erede di Mejerchol’d nell’ambito della biomeccanica.
Fedele Stucchi nasce a Vimercate (MB) il 19 febbraio 1967.
Compie i suoi studi musicali presso la Civica Scuola di Musica di Milano sotto la guida del M. G. Mologni, diplomandosi nel 1990 al Conservatorio G. Verdi di Como.
Prosegue i suoi studi anche partecipando a diversi master tenuti da alcuni tra i migliori insegnanti a livello internazionale: Alessi Joseph, Abbie Conant, Joe Burnam, Jared Rodin, Stuart Dempster, Maurizio Mineo, Guido Corti, Vittorio Zanirato, Giuseppe Grandi, Massimo Longhi, Giancarlo Roberti, Pietro Modesti.
Svolge da subito un’intensa attività orchestrale e cameristica, suonando, oltre al trombone tenore, il trombone antico, l’euphonium e il cornetto tenore (lisarda).
Vince alcuni prestigiosi concorsi in qualità di giovane solista.
Il suo repertorio spazia dalla musica antica alla contemporanea.
Ha collaborato ( e con alcune di esse collabora ancora ) con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Milano, l’Orchestra di fiati del Comune di Milano, l’Ente Lirico Teatro alla Scala di Milano, la Civica Filarmonica di Lugano, l’ OFSI (Orchestra di fiati della Svizzera Italiana ), l’Orchestra di fiati della Valtellina, la Gaudenzio Dell’Oca e l’ OFB ( Orchestra di fiati della Brianza ).
In particolare ha partecipato al “Festival International des Musiques d’Aujord’hui” (Strasbourg – 1996), al “Festival Archipel musiques d’Aujord’hui” (Ginevra – 1996), alla “Saison Musicale de Radio France” (Parigi – 1997), al “Festival Percorsi di Musica d’oggi” (Teatro del’Arte di Milano – 1997)…ed altri.
Ha effettuato tournées in Italia e all’estero (Algeria, Russia, Giappone, Albania, Romania, Bulgaria, Turchia, Cipro, Cina, Taiwan, Spagna, Siria, Libano, Slovenia, Marocco, India, Pakistan, Australia, Germania, Svizzera, Francia, Vietnam).
Ha collaborato, in versione orchestrale o cameristica, alla produzione di una ventina di CD.
Costanza Faravelli Danilo Faravelli Erika Ripamonti Fedele Stucchi Giuseppe Russo Rossi Musica Omar Al Deek Sesto ProLoco Sesto San Giovanni Trio Shau Vivi Vittoria