Monteverdi a quattrocentocinquanta anni dalla nascita
Sabato 27 maggio, dalle 9.00 alle 12.30, la Biblioteca Civica “Pietro Lincoln Cadioli” di Sesto San Giovanni, in collaborazione con l’associazione PalinSesto, propone una mattinata di studio e confronto attorno alla figura di Claudio Monteverdi (9 maggio 1567, Cremona – 29 novembre 1643, Venezia).
Figlio della cultura Rinascimentale e tra le più geniali anime dell’età barocca, Monteverdi svolge il proprio itinerario artistico e il proprio pensiero musicale muovendo dalla polifonia tradizionale, di cui Palestrina era stato la più alta espressione al punto da divenirne in certo senso il canone, per condurre poi alle sue estreme conseguenze il primato della parola e dell’intelleggibilità del testo cantato sulla musica “ancella”. La ben nota polemica con Artusi è testimonianza della rottura degli schemi del contrappunto storico e delle prescrizioni ecclesiastiche di sobrietà nell’espressione degli affetti che Monteverdi mise in atto mentre la sua musica diventava sempre più la linfa vitale di una parola scenica, profana o sacra che fosse, e l’esperienza come maestro di cappella in San Marco a Venezia gli consentiva di esplorare le potenzialità di un organico orchestrale di rare varietà e proporzioni.
A quattrocentocinquanta anni dalla sua nascita, se la musica occidentale ha sviluppato la dimensione delle sonorità sinfoniche e se ancora oggi nei gusti popolari la canzone resta il genere musicale più diffuso, le radici di tutto ciò stanno in parte anche nel terreno coltivato dal genio cremonese.
Interverranno come relatori:
- Diego Fratelli (studioso e didatta)
- Antonio Panzera (musicista e filosofo)
- Danilo Faravelli (musicologo)
Il convegno inizierà alle 09.00 e si svolgerà presso
Sala degli Affreschi – Villa Visconti d’Aragona – Via Dante 6 – Sesto San Giovanni (MI)
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria scrivendo a prenotazioni@palinsesto.events
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Programma
- 9.00 – Ripamonti Erika – Presidente Ass. PalinSesto
Saluti e apertura convegno
- 9.15 – Prof. Diego Fratelli – Studioso e Didatta
Claudio Monteverdi: le “Sacrae cantiunculae”
Fin da bambino nella nativa Cremona Claudio Monteverdi cresce in un ambiente che incoraggia il suo avvicinamento alla musica. L’apprendistato dei primi anni presso Marc’Antonio Ingegneri, organista della Cappella Musicale del Duomo di Cremona, contribuisce al germogliare della sua creatività nel fertile humus della tradizione. Le sue prime composizioni a stampa, pubblicate nel 1582 all’età di quindici anni, sono una raccolta di “canzoncine sacre” a tre voci, note appunto come “Sacrae cantiunculae”, che costituiscono l’esordio di una carriera ancora in ombra ma non priva di interesse dal punto di vista estetico e musicologico.
- 10.00 – Prof. Antonio Panzera – Filosofo e Musicista
La musica e gli affetti: madrigalismo e razionalismo al tempo di Monteverdi
L’attività artistica di Monteverdi era tutta tesa a esaltare attraverso la musica la parola e soprattutto i sentimenti che la parola veicola, nella convinzione di un qualche legame immediato dell’armonia e del ritmo con i moti dell’anima. Dal punto di vista filosofico ciò implica l’idea del rapporto tra fisica e psicologia, che il razionalismo seicentesco da Cartesio a Spinoza ha indagato, nel primo caso a partire dagli effetti della musica sulle emozioni, nel secondo attraverso il tentativo di offrire una rigorosa “geometria” delle passioni che ci fornisce inconsapevolmente una insospettata chiave di lettura della retorica dei sentimenti di cui il “recitar cantando” è stato in età barocca l’espressione più alta e compiuta. - 10.45 – Coffee break
- 11.00 – Prof. Danilo Faravelli – Musicologo
Sul confine dello spirito della riforma
Indizi e ombre di cultura protestante nell’avventura artistica di Claudio Monteverdi
Claudio Monteverdi (1567-1643) visse in un’epoca senza eguali per integralismo e intolleranza confessionale. Chiesa cattolica e Chiesa riformata erano allo scontro frontale ed è difficile credere che, in aree “di confine” fra sedicente ortodossia e presunta eresia quali furono certi territori dell’Italia settentrionale (Cremona e soprattutto Venezia) il verbo luterano non riverberasse, sia pure pallidamente, sull’operato di artisti impegnati in ambito sacro. È legittimo ipotizzare che anche Monteverdi, magari non del tutto consapevolmente, abbia respirato tale clima?
- 11.45 – Tavolo di discussione
- 12.15 – Aperitivo in musica
con Silvia Vertemara (voce) e Antonio Panzera (tastiera)
Diego Fratelli – Nella sua lunga attività di didatta e studioso, ha curato edizioni monografiche di musiche polifoniche sacre e profane di autori italiani per le edizioni Rugginenti di Milano, Turris di Cremona e per il Festival Internazionale Luca Marenzio; ha inoltre pubblicato, con Paolo Portoghesi e altri, una ricerca su musica e architettura nei trattati settecenteschi di G.B. Vittone per il Centro Studi di Grignasco.
Ha collaborato con riviste specializzate e case discografiche quali Amadeus, Ars Musici, Glossa.
Ha lavorato con enti teatrali per la messa in scena di pagine del XVII secolo (Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Regio di Torino).
Ha al suo attivo un’intensa e continuativa attività seminariale con enti quali Fondazione Cini di Venezia, Corsi Internazionali di Musica Antica di Urbino, Coro & Consort Costanzo Porta di Cremona, Festival Cantar Lontano.
Ha collaborato con il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Milano e con i Conservatori di Brescia, Firenze, Lecce, Perugia, Torino, Venezia, Mosca per l’insegnamento di discipline inerenti le teorie e le prassi musicali rinascimentali e barocche (trattatistica musicale e analisi, musica d’insieme del periodo rinascimentale, polifonia rinascimentale, storia della notazione, storia della vocalità, storia della musica antica, contrappunto rinascimentale, teoria musicale del periodo rinascimentale, esercitazioni corali su fonti originali).
È stato segnalato al Concorso Internazionale di composizione “P. Artusi” di Gorizia (edizione 1999) con un brano per coro misto.
È stato relatore in numerosi seminari e congressi e ha rappresentato l’Italia al convegno sulla musica italiana svoltosi presso il Conservatorio di Mosca nel dicembre 2011.
Insegna da anni presso importanti istituzioni musicali come la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano e il Conservatorio di Lugano.
Antonio Panzera – (Monza 1978), laureato in filosofia nel 2002 con il prof. Roberto Maiocchi (Storia della Scienza) all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in pianoforte nel 2004 al Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara, insegna dal 2008 Filosofia e Storia presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Gerolamo Cardano” di Lampugnano (Mi).
Dal 2010 studia con Maurizio Croci, Antonio Frigé, Diego Fratelli e Daniele Bragetti presso l’istituto di musica antica della Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” a Milano e si diploma in clavicembalo nel 2016.
Dal 2015 è cofondatore e direttore artistico dell’Associazione Culturale “PalinSesto”.
Danilo Faravelli – (Monza, 1953) opera attivamente sui fronti dell’educazione, della divulgazione e della ricerca musicale.
Affianca da anni l’attività di docente nella scuola secondaria inferiore a quella di conferenziere, organizzando e tenendo personalmente cicli di incontri di Cultura dell’Ascolto su temi concordati con circoli e associazioni di appassionati musicofili oppure correlati alla programmazione delle stagioni concertistiche e operistiche soprattutto di Milano. Suoi contributi scientifici sono stati commissionati e presentati in occasione di convegni internazionali realizzati dall’Associazione “Mozart Italia” di Rovereto (TN). Recentemente, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda lo ha invitato a prendere la parola sul tema “L’italiano: lingua abitata e prediletta dalla musica” a beneficio di un uditorio di professori e studenti della storica Università di Tubinga.
Ha al proprio attivo numerose pubblicazioni di contenuto storico-musicale e musicologico (opere in volume, saggi su riviste di settore, articoli su periodici, booklets di CD…).
Dopo aver fatto parte per anni del Comitato Scientifico del Festival Internazionale “Wolfgang Amadeus Mozart a Rovereto” (Rovereto, TN), è musicologo di riferimento dell’Associazione Musicale “Kreisleriana” di Milano e del Festival “Estate Musicale di Piedicavallo” (Piedicavallo, BI) nonché stretto collaboratore, in ambito storico-critico, della GOG di Genova (“Giovine Orchestra Genovese”).
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