Era una sera (quasi notte in realtà) di Gennaio, con l’aria fredda là fuori e le giacche indosso, il calduccio della macchina dopo qualche oretta in un pub, sotto casa, quando due amici con la passione comune per la musica, due amici che non si vedevano quasi mai ma che quando si vedevano si raccontavano tutto senza accorgersi del tempo che passava, presero la decisione che c’era un sogno da realizzare e che, con la necessaria dose di incoscienza, avrebbero potuto farcela davvero.
Lei è una pianista che della musica vive girovagando per le scuole dell’interland milanese ad insegnare che per tirar fuori da quella specie di scatola di suoni qualcosa di bello non basta pigiare tasti e pedali come se si stesse guidando un’automobile; lui, anche lui un pianista, che si diletta di composizione e che ha deciso di vivere in promiscuità con un clavicembalo, anche se di mestiere fa lambiccare il cervello ai teenagers con la storia e la filosofia.
Chiudete gli occhi: immaginate una rassegna di dodici serate, con strumenti antichi e moderni, con una squadra di giovani musicisti professionisti e ancora emergenti, a dimostrare che, in barba ai sorrisetti ironici, alle casse languenti, alla burocrazia e ad altre mille amenità di tal fatta, è ancora possibile – e lo sarà sempre – tirare fuori la gente alla sera per incontrarsi ad un concerto e lasciarsi incuriosire da storie, aneddoti e talvolta leggende che fanno da contorno alle vite ormai lontane di altri musicanti che calcarono le strade e le scene del mondo.
Si dice che per essere molti bisogna essere innanzitutto in due.
E da questi due amici si è venuta intessendo una rete, tirando dentro altre menti, altre mani creative che già il pubblico di Sesto conosce.
Ad oggi siamo in otto e ci sforziamo di mettere assieme le differenti sensibilità e competenze che caratterizzano ciascuno di noi: la pratica attiva della musica strumentale, la ricerca musicologica, la passione per la scrittura, la confidenza con le tecnologie della comunicazione e con le questioni burocratico-amministrative.
Stiamo abituandoci ad ascoltarci l’un l’altro, condizione indispensabile per chiunque voglia far musica, fidandoci e condividendo speranze e timori, ponendo tutto al servizio di un vento di bellezza che vorremmo soffiasse a partire dal 2016-2017 nella nostra città.
È anche per questo che nel nostro statuto abbiamo voluto precisare che le finalità della nostra associazione sono sì di divulgazione culturale e musicale, ma nell’ottica di favorire aggregazione e incontri, perché riteniamo che dalla condivisione di esperienze e da un dialogo fatto non solo di parole possa scaturire un habitat propizio alla costruzione di una comunità.
Quello che facciamo, in fondo, non è molto diverso da quello che facevano gli antichi, raccolti attorno ad un fuoco a raccontare, ad un cantastorie che cuciva assieme le stoffe delle nostre emozioni attraverso le gesta degli eroi, alcune vere, altre inventate per far trattenere il fiato o sorridere.
“Les Sarabandistes”, la nostra stagione di concerti annuale a cui daremo il via a partire dal gennaio del 2017, è l’evento portante di questo fuoco attizzato, attorno al quale vorremmo raccogliere e accogliere chiunque ci darà la felicità di essere con noi per divertirsi, riflettere e fare scoperte.
Tuttavia, oltre a “Les Sarabandistes”, PalinSesto sta mettendo in cantiere anche attività per le scuole (come lezioni-concerto a carattere interdisciplinare) e un blog con pubblicazioni inerenti ai temi e alle finalità dell’associazione che funga da spazio per il confronto assieme alle nostre pagine sui principali social network.
Nella condivisione sempre crescente e sempre più globalizzata delle informazioni ogni punto della realtà può diventare un centro e il centro è sempre mobile, perché dipende da dove i nostri occhi si volgono.
Lanciamo dunque, assieme, questo sassolino nel lago della nostra città!
BRAVI, OTTIMA IDEA E… COMPLIMENTI!
Grazie Carla! Siamo felici che l’idea e il progetto incontrino il tuo appoggio! Continua a seguirci! 😀