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Fantasia d'Amore : Amore irraggiungibile
Guillaume DUFAY (c.1400-1474)
“Donnes l’assault a la fortresse”, per voce e strumenti
L’amore non corrisposto è una passione a senso unico. Accade spesso che una persona ardentemente desiderata non provi nulla per il poveretto o la poveretta che la sogna giorno e notte; così quest’ultimo, il “perdente”, finisce per assimilare l’oggetto del proprio frustrante sentimento all’idea di una meta irraggiungibile.
In una chanson del XV secolo composta da Guillaume Dufay, una situazione del genere viene rappresentata in modo simbolico attraverso l’immagine di un giovane che, non riuscendo a far breccia nel cuore della donna collocatasi al centro dei suoi pensieri, invoca Cupido, dio dell’amore, affinché gli dia una mano in un estremo tentativo di conquista. In tutto ciò, la bella dama finisce per essere raffigurata come una fortezza da espugnare e lo sforzo compiuto da chi vorrebbe indebolirne le difese come un assalto militare in piena regola.
Trattandosi di una creazione musicale del Quattrocento, è del tutto plausibile che il pezzo, una canzone d’amore, si presenti con i tratti stilistici un brano guerresco, straordinariamente teso nella sua ritmata e veemente energia. Dufay visse in un’epoca in cui la guerra stava trasformandosi in un’attività ad ampio coinvolgimento, in qualcosa di più di un brutto affare riservato a categorie di “specialisti” come gli arcieri, i balestrieri e i cavalieri (basti dire quello fu il secolo di Giovanna d’Arco, la bellicosa “contadinella” d’Orléans). Oltre ai tradizionali “addetti” allo sporco lavoro di uccidere, si interessavano ad essa con crescente passione anche scienziati, scrittori ed artisti. Fu quella l’epoca in cui videro la luce La battaglia di San Romano, splendido dipinto di Paolo Uccello, L’arte della guerra, importantissimo trattato di Niccolò Machiavelli, e i progetti per la realizzazione di modernissime macchine di distruzione e di morte partoriti dall’intelligenza di Leonardo da Vinci.
Ecco, tradotti in italiano, i primi versi della chanson di Dufay, che, nell’originale, è scritta nell’antica lingua francese di Borgogna:
Sostenetemi nel dare l’assalto
alla fortezza della mia dolce dama,
o nobile dio dell’amore, ve ne supplico;
fate in modo che colei che è il nemico che mi opprime
e che mi fa languire esca infine allo scoperto. (…)
Verità d'Amore:
Maria Barbara e Johann Sebastian, un amore profondo
Johann Sebastian BACH (1685-1750)
Ciaccona dalla Partita n. 2 BWV 1004, per violino solo (e …violino su voci)
Johann Sebastian Bach, grandissimo compositore tedesco vissuto tra i secoli XVII e XVIII, condusse un’esistenza di straordinaria intensità non solo dal punto di vista artistico, ma anche sotto il profilo dei legami familiari. Si sposò due volte e dai due matrimoni ebbe in totale venti figli, alcuni dei quali si distinsero egregiamente nella sua stessa specialità: come il loro illustre genitore, divennero infatti eccellenti autori ed interpreti di musica. L’amatissima prima moglie, Maria Barbara, gli era rimasta accanto per tredici anni, dal 1707 al 1720, anno in cui precocemente morì; la seconda, Anna Magdalena, condotta a nozze nel 1721, gli sopravvisse di un decennio.
Del tenero affetto che legò Bach alla prima delle due donne si ricava viva testimonianza da una strana e difficile composizione per violino solo data non a caso alla luce nel l720. Si intitola Ciaccona e deve la sua strana denominazione ad un tipo di danza di origine iberica, o forse sudamericana, che molti musicisti di quell’epoca usavano come schema ritmico di base per la creazione di impegnative e spettacolari opere strumentali. La Ciaccona di Bach rientra in questa categoria di composizioni; presenta però caratteristiche tali da avere tolto il sonno a più di uno studioso. Tra essi, infatti, sono stati molti a chiedersi se la nobile e rigorosa complessità del brano non nascondesse per caso un significato allegorico, ovvero un messaggio segreto.
Qualche tempo fa, la musicologa tedesca Helga Thöne è giunta alla conclusione che ciò che Bach intendeva celare sotto le note della propria Ciaccona altro non fosse se non l’affermazione estrema di un grande e profondo sentimento d’amore: espressione dell’animo sconsolato di un uomo a cui la morte aveva prematuramente strappato la consorte. Helga Thöne ipotizzò che Bach, da fervente luterano qual era, nel comporre quel suo capolavoro violinistico si fosse affidato alla guida mentale di certe melodie funebri in uso nella Chiesa protestante, in modo da poter rendere omaggio alla moglie morta, sia pure in forma silenziosa e sottintesa, ogni volta che la splendida Ciaccona fosse stata eseguita nel bel mezzo di un concerto pubblico. Allo scopo di verificare l’attendibilità della suggestiva ipotesi dell’acuta studiosa, si è provato ad eseguire simultaneamente il pezzo per violino solo e l’intonazione dei canti funebri luterani. Il risultato dell’esperimento di sovrapposizione musicale, perfettamente riuscito perché gradevolmente consonante, ha avuto valore di conferma circa la correttezza dell’intuizione.
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